Perché la meditazione ti salverà la vita?

Condividi questa Consapevolezza:

Perchè la meditazione ti salverà la vitaPerché la meditazione ti salverà la vita? – Articolo di Andrea Giuliano Necchi

Ci sono dei momenti nella vita in cui finalmente capisci bene qualcosa di importante, in un attimo riesci a comprendere qualcosa a cui avevi dedicato tanto tempo ed energia, un vero momento “Wow!”.

Qui ti racconto di questo momento speciale, di una comprensione istantanea su una ricerca che mi ha impegnato per anni, con il desiderio e l’augurio che questa storia possa esserti utile.

Ti è mai capitato di capire qualcosa di importante, finalmente, e di chiederti perché nessuno l’aveva mai spiegata nei termini che per te sono stati illuminanti?

Ecco, questo è il racconto di quello che ho capito così come mi sarebbe piaciuto sentirmelo dire, in termini chiari e diretti, senza tante “metafore illuminanti”, ma in un modo che entra direttamente nella vita di tutti i giorni.

Capire perché imparare a meditare è importante – tutti i grandi Santi vissuti sulla Terra la consigliano fortemente – e capire come ti salverà la vita.

Oltre a salvarti la vita qui troverai un regalo prezioso: saprai come fare meditazione spontaneamente e senza fatica.

Seguimi e vedrai.

Perché la meditazione ti salverà la vita?

Se hai già iniziato più volte a meditare e ogni volta hai interrotto, oppure senti che sarebbe utile fare qualcosa… ma non trovi la motivazione… allora questo articolo ti sarà molto utile.

I motivi per non cominciare a meditare o per smettere sono genialmente infiniti, ma la maggior parte di questi si riconduce al fatto che stare almeno 10 minuti tutti i giorni seduti ad occhi chiusi, giorno dopo giorno… fa dire: “Non ci riesco!”.

Quale che sia il motivo – non ho tempo, non ho la testa, non sono capace – alla fine si rinuncia, ed è un vero peccato.

meditazioneIo ho imparato come si fa a meditare anni fa, ma poi ho praticato generalmente con fatica, interrompendo spesso e per lunghi periodi.

So di cosa sto parlando.

Penso che sia un problema comune a molti – anche a quelli che sanno come si medita correttamente e che non hanno mai interrotto – vivere come un impegno faticoso questa strana attività, stare seduti ad occhi chiusi per tempi variabili, ma tutti i santi giorni!

La pratica ha senso e beneficio se continua regolarmente nel tempo, ma questo impegno con sé stessi è spesso disatteso. Riguarda te o qualcuno che conosci?

Ora invece medito con piacere da molti mesi ormai, questo succede da quando ho capito la cosa che voglio raccontarti, qui e ora.

Meditare è la cosa più importante della vita, è letteralmente una questione di vita o di morte.

Questo ho capito, finalmente, e ti racconto come sono arrivato a questa conclusione, in modo che tu abbia un elemento in più per capire cosa fare della tua vita.

Tutti i Maestri Illuminati dicono che l’uomo dorme, alcuni addirittura sono molto meno “gentili”, arrivando a dire che non si tratta di sonno, ma di “morte verticale” vera e propria.

Questo per esempio è quello che diceva il buon Gesù, “Lascia che i morti seppelliscano i morti”, mentre parlava con un uomo che aveva invitato a lasciare tutto e seguirlo, ricevendo risposta che doveva aspettare, doveva fare il funerale a suo padre appena passato a miglior vita.

Mi ha sempre fatto riflettere questa cosa del sonno, fino a quando per una serie di circostanze casuali (ovviamente sappiamo tutti che il caso non esiste) mi sono trovato ad approfondire l’argomento dei Sogni Lucidi.

Si tratta di sogni nei quali realizzi di stare sognando, diventi improvvisamente cosciente di vivere una realtà che stai sognando, sai che stai dormendo e che stai vivendo in un sogno.

In quella condizione non distingui il sogno dalla realtà, è proprio la stessa cosa, tranne che i limiti sono ampliati dalla tua volontà.

È un’esperienza incredibile, che apre le porte a infinite possibilità.

Volare, divertimento puro, avventure, ma anche esperienze interiori, guarigioni interiori e fisiche, incontri con Maestri, alcuni addirittura capiscono come imparare a meditare, aumentando intensità e velocità delle realizzazioni che si possono ottenere con questa pratica.

Il passo che mi ha portato a fare analogie tra il sogno lucido e la realtà, che tutti i Maestri Illuminati chiamano invece sogno, è stato in qualche modo obbligato.

Nel sogno lucido sono io che stabilisco le regole, posso letteralmente creare la realtà a mio piacimento, ma nella cosiddetta realtà non dovrebbe essere la stessa cosa?

La Legge di attrazione, “Io voglio, Io posso”… vediamo di capire meglio proseguendo.

meditazione buddhaIl Buddha si chiamava Siddharta Gautama, il nome Buddha vuol dire Il Risvegliato e questo dovrebbe far riflettere: si è svegliato da cosa?

Dal sogno in cui tutti viviamo.

Ho sempre pensato che quella del Risveglio sia una bella idea, credo che sarai d’accordo con me se lo dicono anche Buddha, Gesù, Osho, Eckhart Tolle e tanti altri.

Se tutti ne hanno parlato a lungo, vuoi che non sia davvero importante?

Ma da lì a capire cosa vuol dire dormire, comprenderlo pienamente, sentirlo profondamente… ne passa.

È una bella idea, in fondo è bella come tante altre affascinanti idee che stanno trovando sempre più visibilità in questi anni, come “Tutto è Uno”, per citare una di quelle più abusate.

Essendo un’idea tra tante, ecco che si mescola alle altre, entra nel calderone e poi non ci si pensa più di tanto.

In fondo è vero che tutti dormono, vedo benissimo che gli altri sono addormentati, quindi ci si gira nel letto e si continua a dormire…

Si, io che scrivo, ma anche tu che leggi, stiamo dormendo.

Forse sono un po’ meno addormentato perché sono spinto a scrivere da un impulso di Servizio, che non è egoico o della personalità.

Questa spinta a scrivere mi risveglia un po’, per breve tempo.

Rendermi conto che stavo dormendo è stato uguale a rendermi conto che non stavo vivendo, che tutto questo era davvero un’illusione, che ero in balia del sogno, senza praticamente nessun controllo reale su quello che stavo vivendo-pensando di vivere.

Tempo fa avevo scritto di Libero Arbitrio, e purtroppo devo ricredermi, ho detto una cosa vera ma inapplicabile alla quasi totalità degli esseri senzienti che vivono sulla Terra.

Che libero arbitrio ha uno che dorme? Assolutamente zero, sogna soltanto di averlo.

Ho cominciato a guardarmi intorno e mi sono reso conto che dormendo non avevo scampo, ero già morto.

Sì, è tutto un’illusione, ma poi sono riuscito a capire che va bene – è necessario – cominciare almeno un percorso di crescita personale.

I passi da fare sono relativamente semplici:

  1. Risolvere le emozioni più disturbanti
  2. Guarire le ferite dell’infanzia e il rapporto con i genitori
  3. Fare chiarezza a livello mentale

Ad un certo punto va bene anche iniziare un percorso spirituale, ma quale?

Fare un percorso spirituale senza aver guarito le ferite interiori è quasi peggio che non fare niente… e poi speriamo di trovare il percorso giusto, sbagliare è facile, non è vero che tutti i percorsi sono uguali.

Scegliere e capire cosa fare mentre sei in uno stato di sogno, è possibile?

Ha senso anche solo pensarci?

Queste domande non sono assurde, capisci che il sogno che viviamo adesso è reale?

Non è un’astrazione, è completamente vero, è l’unica cosa vera che c’è, tutto il resto, tutto! è un’illusione… è Maya!

Sto aumentando il pathos intenzionalmente, sono esplicito e ti dico che voglio farti andare avanti a leggere, è importante che prosegui, e quindi aumento un po’ la pressione aggiungendo ancora questo:

l’unica certezza della vita NON è che prima o poi moriremo – evento collocato in un futuro indefinito – ma che stiamo dormendo un sonno così profondo che siamo convinti di essere svegli – ora in questo preciso momento!

Questa cosa è terribile, è come se fossimo già morti e neppure lo sappiamo.

Ma purtroppo c’è di peggio, la notizia più brutta deve ancora arrivare, ma per ora siamo a posto così e non voglio calcare troppo la mano, ti lascio respirare un po’.

Quando ho realizzato completamente che stavo dormendo, ho subito capito che la sola cosa da fare è svegliarsi, non c’è altro che valga la pena di fare se non svegliarsi.

Lo so che pensi che la cosa non ti riguarda, “sì, il sonno, va be’, forse ogni tanto anch’io dormo un po’”, ma se ti guardi sinceramente vedrai che sei convinto di essere sveglio, no?

Allora è arrivato il momento che anche tu possa avere l’evidenza del fatto che dormi, fare la stessa esperienza che ho fatto io, perché le cose pratiche si capiscono in pratica, non in teoria!

Anche io scioccamente in fondo pensavo di essere sveglio.

Poi vedremo la direzione per andare verso il Risveglio, quello che sto facendo, ma non vorrei illuderti, così come non mi illudo neppure io: il risveglio spirituale è un effetto che non può avere causa, cioè, non esiste una ricetta che ci garantisca il risveglio, che è oltre la dualità, e che ovviamente non può avere una causa in questa dimensione duale.

Bene, cominciamo con delle tecniche pratiche, te ne propongo quattro e puoi scegliere di fare quella che vuoi, ma da fare, non da leggere e basta!

Perché la meditazione ti salverà la vita? – Tecnica 1

Osserva la lancetta dei secondi di un orologio per una decina di minuti senza distrarti, senza vagare con i pensieri.

Questa è la versione semplice, la versione “integrale” prevede che contemporaneamente tu sia consapevole delle tue sensazioni corporee, cioè del fatto che stai respirando, dei vestiti sulla pelle e di tutto quello che riguarda la tua fisicità.

Se preferisci questa versione, invece che dieci minuti prova per almeno un minuto o due

Perché la meditazione ti salverà la vita? – Tecnica 2

Ecco un’altra prova che dura pochi minuti, si tratta di essere completamente presente a quello che fai mentre mangi, cioè non pensare ad altro, ma apprezza la sensazione di essere completamente qui mentre degusti il cibo, senza pensieri che ti portano altrove.

Questi esercizi hanno “il difetto” che ti impegnano qualche minuto…vero?
Forse non hai tempo neppure per questo, allora vediamo se ci sono scuse per non fare questi altri due esercizi istantanei, durano un secondo circa 😉

Perché la meditazione ti salverà la vita? – Tecnica 3

Sii presente e renditi conto che ti siedi e ti alzi da una sedia ogni volta che lo fai.
Facile vero?

Eccone un altro forse più facile.

Perché la meditazione ti salverà la vita? – Tecnica 4

Ogni volta che passi attraverso una porta prova ad accorgertene.

Di a te stesso “Sto passando attraverso la porta”, aperta ovviamente!

È chiaro che se adesso interrompi la lettura e ti alzi per andare verso una porta, ti riuscirà quasi sicuramente, ma ci pensi che ti saresti alzato dalla sedia senza accorgertene?

Ti invito a farlo oggi, forse qualche volta ci riuscirai – succede anche a me ogni tanto!

Questi semplici esercizi sono stati la chiave per farmi realizzare che tutte le volte che non sono riuscito ad essere presente… non c’ero, incredibilmente ero altrove.

Quante volte hai camminato o guidato l’auto e neppure ti sei reso conto della strada che hai fatto?

Arrivi a destinazione e non ti ricordi tutto il percorso o buona parte di esso.

Ti è mai capitato?

Ti alzi per andare nell’altra stanza e arrivato a metà non ricordi più cosa dovevi fare?

Questi episodi sono solo la punta dell’iceberg di un sonno totale nel quale continuamente sogniamo.

Sai perché dormiamo? La risposta è forse troppo semplice, ti sorprenderà!

Eccola: pensiamo sempre a qualcosa, anzi, pensiamo a due cose ben precise.

Immagini quali?

Il passato e il futuro.

Molto semplicemente non siamo mai Qui e Ora, abbiamo come una radiolina sempre accesa nella testa, che funziona completamente al di fuori del nostro controllo.

Noi semplicemente non abbiamo il controllo di quello che pensiamo, ma la cosa grave è che questo rumore di fondo copre continuamente i pensieri e le emozioni che sono la materia costituente di convinzioni, credenze, punti di vista, opinioni, giudizi… che si sono installati nel corso della nostra vita, la maggior parte nei primi 5-6 anni di vita.

Questo meccanismo inconscio fa sì che questi pensieri ed emozioni non li riconosciamo in noi, e quindi li proiettiamo sugli altri: ti suona familiare?

E allora ci troviamo in diverse relazioni con persone che ci rimandano le cose che non vogliamo vedere in noi stessi, al punto che i Maestri dicono che dovremmo ringraziare e amare i nostri nemici, perché in realtà ci stanno amando e aiutando …ed è vero naturalmente.

Ricorda: se ti tocca, ti riguarda. Tweetta!

Questi pensieri ed emozioni viaggiano sotto la soglia della nostra percezione conscia, aiutati dall’assordante rumore di fondo dei nostri pensieri continui, completamente fuori controllo e completamente sconosciuti-non riconosciuti.

Mettiamo tutto insieme:

  • Faccio le cose senza rendermi conto che le sto facendo
  • Sono sempre nel passato o nel futuro
  • Dentro di me hanno via libera emozioni e pensieri di cui non sospetto neppure l’esistenza
  • Incolpo gli altri per difetti che sono miei

Questa è la mia situazione, ma anche la tua che stai leggendo proprio ora.

Eppure ho fatto di tutto nella mia vita, mi sono fatto un mazzo tanto, ho fatto anni di PNL, anni di esercizi che duravano giorni e giorni come li assegnava Osho (chi li ha fatti mi capisce), rompere una freccia dalla punta con la gola, buttarmi dall’aereo da 3,5 Km di altezza, camminare sulle braci, e potrei continuare a lungo!

Ho anche letto una gigantesca quantità di libri…

Non pensavo di essere così addormentato, ma ad un certo punto mi sono arreso, ho capito che tutto era perfetto esattamente così com’era, e che avrei dovuto ricominciare da capo.

Il problema sono i pensieri, che sono una risorsa enorme in realtà, ma che non abbiamo mai imparato ad usare.

Quello che è sempre successo è che i pensieri usano noi, e non ce ne rendiamo conto.

Ma non si può usare il pensiero per risolvere questo fatto.

Pensa che ho fatto spesso lunghi viaggi in auto senza neppure ascoltare la radio o la musica, viaggi di oltre 1.000 km passati a pensare, ahimé!

Un duro colpo, mi sentivo anche figo, io non mi riempio la testa di chiacchiere della radio… in effetti la radio ce l’ho installata direttamente dentro la testa!

Quindi se il pensiero non cura sé stesso, allora come fare?

Perché la meditazione ti salverà la vita?

Fare un corso di meditazione di presenza, per esempio di Vipassana.

Esistono tanti tipi di tecniche di meditazione, ci sono innumerevoli tipi di mantra.

Il punto è usare questi strumenti, perché sono tutti strumenti, al fine di ottenere un risultato, o meglio, fare un passo avanti nella riconquista di noi stessi.

Chi sono io?

Chi devo riconquistare?

Semplice, io NON sono i miei pensieri, quindi NON sono la mia personalità, che è la somma di tutti i miei pensieri, consci ma soprattutto inconsci.

Mi ricorda qualcuno, che può essere definito meglio attraverso ciò che non è: Dio.

Sì, “Tutto è Uno” è vero – buona notizia, vero? – ma se io sono identificato con la mia personalità in realtà mi tengo separato da Dio e quindi dal Tutto, vivo in un sogno – un incubo spesso – che mi impedisce di essere nella Realtà.

Ricordi il mito della caverna di Platone?

Ecco, aveva ragione alla lettera.

Ok, prima che iniziamo a parlare di come fare a muoversi verso il Risveglio Spirituale – senza garanzie, sia ben chiaro – vorrei darti finalmente la brutta notizia.

Se io non sono sveglio ora, come posso pensare di esserlo quando il mio corpo fisico morirà?

Sogno qui, sogno di là, semplice!

E il sogno potrebbe essere un vero incubo se non risolvo un po’ di cose qui.

Hai presente i Sette Peccati Capitali?

Nella tradizione Buddista sono conosciuti come i Quattro Veli Oscuratori, in psicologia ci sono gli attaccamenti, i rimpianti, i sensi di colpa… roba che causerà seri problemi quando si passa di là, un incubo che nel tempo soggettivo potrebbe durare un’eternità, tra le fiamme di un inferno che ci brucia con grande sofferenza.

Nessuno ci punirà, ma saremo noi a rivivere il sogno che stiamo già vivendo qui, amplificato e reso incontrollabile dalla velocità di risposta e dall’intensità della dimensione in cui saremo.

Qui sulla Terra c’è un’inerzia nel manifestare i nostri desideri più profondi, che in fondo è una bella fortuna.

Pensa se quello che desideriamo si realizzasse all’istante, potrebbe essere un guaio enorme, ed è quello che succederà di là.

Quando ho realizzato tutto questo ho capito che dovevo tornare in me, dovevo fare qualcosa per rimettere i pensieri e le emozioni al loro posto: servi miei, non padroni!

Quindi ho cominciato ad usare dei Mantra, così come si userebbero delle medicine, per cominciare a ripulire un po’ di cose, ma con chiaro in mente che NON sono una soluzione, sono semplicemente una medicina che va usata solo per un certo periodo di tempo.

Quanto tempo dipende da chi sei e di quale Mantra si sta parlando.

Poi la tecnica di meditazione, ma non quella che ti addormenta, con ripetizioni di mantra o esercizi di concentrazione, ma qualsiasi cosa aiuti a recuperare Presenza, cioè consapevolezza di sé nel momento presente.

Inizialmente bisogna esercitarsi e sviluppare la capacità di osservarsi – se fai pratica di meditazione sai cosa intendo – e solo dopo un po’ cominci ad accorgerti di chi sei veramente e dell’effetto dei pensieri e delle emozioni, quelli visibili e quelli che fino a quel momento erano riusciti a nascondersi.

A quel punto cominciano a succedere tante cose belle, stai meglio, la felicità, che può essere solo in tempo presente, comincia a farti visita perché sei meno nel passato e nel futuro, ti apri alle intuizioni che arrivano dall’anima perché c’è meno rumore di fondo e quindi cominci a sentirla, ma non solo questo.

Il punto è che grazie all’Osservazione inneschi un processo di disidentificazione dalla personalità e contemporaneamente nasce, finalmente, un “testimone” che ti permette di trasformare le emozioni perturbatrici nella loro qualità corrispondente, quindi una parte di te comincia a risuonare su un’ottava più alta.

La pratica di meditare in presenza non si limita quindi al tempo che trascorri seduto su un cuscino o sulla sedia, ma può e dovrebbe estendersi a sempre più momenti di vita quotidiana, per aiutarti ad essere presente sempre.

meditazione presenzaFaccio un esempio pratico, di un’esperienza che ho vissuto qualche mese fa, per mostrarti cosa succede a meditare ed estendere questa presenza alla vita di tutti i giorni.

Ho sempre provato disagio a stare in luoghi affollati, ma qui vicino a casa c’è un bar pasticceria che ha delle cose davvero buone, quindi esco di casa dopo la pratica e vado lì con l’intenzione di prendere una pasta, un Danese con crema, pinoli e gocce di cioccolato!

Mentre cammino faccio attenzione, mi aiuto con il respiro per ricentrarmi quando mi accorgo di essermi distratto – pensieri che ti prendono e ti portano via – e dopo qualche minuto arrivo al bar, affollato come sempre.

Mentre sto entrando, improvvisamente e in modo del tutto inaspettato, intercetto un pensiero insieme a un’emozione, di cui non mi ero mai accorto prima: in quel bar, e in posti simili, ero entrato chissà quante volte provando sempre un po’ di disagio, ma questa volta era diversa.

Le mie vicende dell’infanzia mi hanno sempre portato a cercare di avere un basso profilo, meno davo nell’occhio e meglio era, è lungo e inutile raccontarti i dettagli, ma di fatto nel momento in cui stavo entrando mi sono accorto di un pensiero collegato a quegli episodi dell’infanzia e alla emozione corrispondente.

È stato un vero flash, una rivelazione improvvisa.

Mi è immediatamente cambiata la postura ed è sparita in un istante la sensazione sgradevole che stavo provando.

Mi sono raddrizzato e ho occupato tranquillamente lo spazio che avevo il diritto di occupare, senza problemi, anzi, con una serenità e un piacere che non avevo mai provato.

Quel momento è stato una guarigione istantanea, non avrei potuto sperimentarla se non avessi fatto silenzio dentro di me, se non avessi coltivato la presenza del testimone interiore, che ha potuto farmi accorgere di questo meccanismo automatico e sotterraneo.

Ci sono stati altri episodi del genere, e ho scoperto, parlando con amici che sono sullo stesso percorso di presenza che sto esplorando, che anche alcuni di loro hanno fatto lo stesso tipo di esperienza.

La strada è questa, svegliarsi, perché solo così posso vivere in tempo presente, solo così posso stare realmente bene in qualsiasi cosa faccia.

La felicità è solo in tempo presente, non ieri e neppure domani.

Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma la cosa più importante l’ho detta:

stiamo letteralmente dormendo, l’unica cosa sensata da fare è svegliarsi. Tweetta!

La meditazione è lo strumento che da migliaia di anni ci permette di capire chi siamo, e anche chi non siamo.

Meditare non è questione di religione.

La meditazione è una tecnica laica e straordinariamente moderna, come lo sono tutte le Verità senza tempo.

Qui finisce questo lungo articolo e inizia il vero Lavoro, ma non voglio terminare senza ringraziare i miei cari amici Josè e Ana Maria, abbiamo condiviso tanti pezzi del cammino insieme e ne sono così grato e felice!

Josè e Ana Maria stanno facendo un lavoro potente per risvegliare la consapevolezza di quanto la Ricchezza possa e debba manifestarsi dentro e fuori di noi, che sono la polarità della stessa cosa.

Svegliarsi azzera gli ostacoli che ti impediscono di vedere la gioia e l’abbondanza nelle quali sei letteralmente immerso.

Svegliati e la Ricchezza Vera si rotolerà felice davanti ai tuoi piedi.

Ti auguro ogni bene e di essere felice.

Perché la meditazione ti salverà la vita? – Articolo di Andrea Giuliano Necchi – Risorsa suggerita: comemeditare.it

Vuoi risvegliarti veramente? Allora leggi questo:


Ebook Leadership

In questo eBook scopri…

  • 3 pratici metodi per attivare la Leadership immediatamente, in 7 giorni
  • Come padroneggiare il tuo Potere personale
  • Come ritrovare la tua Autostima e l’Amore per Te stesso

Clicca Qui per Riceverlo Gratis!

PS:
Guarda che bella questa meditazione guidata di purificazione e protezione di Ana Maria Ghinet 😉 :

PPS:
Che ne pensi della meditazione? 😉

Adesso sei convinto anche tu che la meditazione ti salverà la vita? 🙂


Condividi questa Consapevolezza:

Leggi anche questi Articoli: