Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo – Intervista Esclusiva

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Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo – Intervista Esclusiva per Ricchezza Vera

Quali sono le Credenze e i Valori del Successo?

Probabilmente non esiste una risposta assoluta e definitiva a questa domanda…

…ma chiederlo a chi ha già dimostrato di essere una persona di successo, è sicuramente utile.

L’ho chiesto a Marcello Mancini, fondatore di Life Strategies, ossia colui che ha fatto tornare in Italia Gregg Braden e Bruce Lipton.

Altri dettagli su chi è Marcello Mancini non te li scrivo qui, perchè ne abbiamo parlato all’inizio di questa intervista.

Dopo la sua breve presentazione, sono riuscito ad “estorcergli” i 6 principali Valori che gli hanno consentito di raggiungere il Successo e l’Eccellenza nella sua professione.

Guardiamo allora insieme questa emozionante intervista… più in basso c’è anche la trascrizione:

Video: Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo

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Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo – Trascrizione

Ciao ragazzi da José Scafarelli qui a Milano, allo Sheraton, abbiamo appena partecipato al corso di Gregg Braden e Bruce Lipton.

Un corso pazzesco con circa 1000 persone entusiaste, un’organizzazione veramente impressionante.

Ho il piacere di presentare a tutti i lettori di Ricchezza Vera e anche di Performance Strategies, l’organizzatore, chi è la mente che c’è dietro a tutta questa grande organizzazione che è Marcello Mancini.

Quindi vorrei chiedere a Marcello Mancini, a parte congratulazioni per tutta l’organizzazione che è veramente notevole, e poi volevo chiederti: come ti piace essere, diciamo riconosciuto dalle persone?

Perché ovviamente spiccano le tue doti di organizzatore, imprenditore, formatore perché anche in sala hai fatto diversi interventi con Gregg Braden e Bruce Lipton.

E insomma come ti piace essere presentato, ricordato?

Chi è Marcello Mancini di Performance Strategies?

Marcello Mancini: Grazie José, ciao a tutti gli amici di Ricchezza Vera.
Ma intanto si potrebbe anche non essere etichettati.

Nel senso che sicuramente non sono un organizzatore, in quanto la parte aziendale dedicata all’organizzazione degli eventi è completamente delegata da qualche anno.

E quindi, se c’è un qualcosa di cui sono grato della mia Azienda è quella di poter arrivare ad un evento la sera prima e di poter vedere il risultato già realizzato e quindi non sono più un organizzatore di eventi.

Forse direi che, se dovessimo per forza prenderlo quest’appellativo, quest’etichetta, forse era imprenditore.

Nel senso che mi piace avere delle intuizioni, delle idee, mi piace quindi poi dare seguito a queste idee, a queste realizzazioni, quindi vederle nascere, vederle poi crescere ma nello stesso tempo mi piace vederle poi delegate.

Quindi mi piace stare all’esterno, vedere che le cose accadono ed è questo il motivo per cui ho fatto per tanti anni il formatore ma a un certo punto della mia vita decisi che l’eccellenza l’avrei potuta offrire non facendo il formatore, come ce ne sono tanti e magari anche tanti bravi, ma… costruendo questa piattaforma di contenuti nella quale poterci mettere le menti più brillanti del mondo.

Marcello Mancini: colui che ha riportato in Italia Gregg Braden e Bruce Lipton!

Marcello Mancini valori successo

José: E devo dire che ci stai riuscendo alla grande perché Gregg Braden, insomma, almeno nel mio settore è proprio il top insieme a Bruce Lipton, un altro nome di livello internazionale.

Sono stati recentemente anche chiamati dalle Nazioni Unite quindi per noi, li abbiamo anche intervistati, è stato un onore anche quello.

E quindi poiché per fare un corso di successo di questo livello bisogna essere delle persone prima di tutto di successo e, in questo caso posso dire anche un imprenditore di successo.

A parte la capacità di delega, che sicuramente è indispensabile e prima o poi qualunque imprenditore che voglia crescere a questi livelli deve imparare a farlo questo non c’è dubbio.

Però vorrei chiederti più da un punto di vista interiore, dentro di te: quali sono state le credenze che ti hanno aiutato di più ad arrivare a questi livelli, magari sulla tua identità, su chi sei, su come credere in te stesso insomma?

Oppure, anche oltre le credenze, i valori che ti hanno spinto per arrivare a questi livelli?

Perché probabilmente replicando le stesse credenze, gli stessi valori molti dei lettori possono avere vantaggio.

Marcello Mancini: i Valori e le Credenze del Successo

Marcello Mancini: Certo. C’è stato un momento particolare della mia vita, nel quale mi sono ritrovato volontariamente quasi senza un lavoro, nel senso che ero manager di un’azienda all’interno di una holding e facevo la vita del criceto.

Tutti i giorni, tutte le settimane ero in macchina, facevo una vita davvero molto pesante, molto stressante.

Avevo quindi anche raggiunto degli obiettivi, diciamo che in quel momento non avevo soldi in abbondanza per poter fare l’imprenditore ma, non avevo problemi, quindi una persona normale avrebbe detto: “dai, intanto continua per qualche anno…”

Ma tutte le volte che mi mettevo in macchina per andare in quell’azienda, sentivo che la pancia mi comunicava qualcosa e quindi penso che questo già sia il primo elemento:

1. Avere il coraggio di prendere delle decisioni!

Troppo spesso nel mondo della formazione si utilizzano delle parole che a forza di dirle, di pronunciarle perdono il significato invece a volte le parole vanno prese, vanno con un bisturi tagliuzzate e capite nel profondo per poter essere utilizzate.

Allora dire “serve coraggio”, bisogna farsi la domanda: nel mio caso, in questo preciso momento della mia vita, qualunque momento esso sia, che io abbia vent’anni, che ne abbia 80, che io sia un imprenditore, un dipendente, un manager, che io sia sposato o non spostato… se c’è qualcosa che non va, come posso dimostrare il coraggio a me stesso?

Perché c’è in questo momento, in ognuno di noi, un qualcosa che vorremmo fare ma che non facciamo perché c’è qualcosa che ci blocca.

Ecco il coraggio, di cui tanto si parla, va messo in pratica in questo momento qua.

E io ho avuto coraggio di andare dal presidente del consiglio di amministrazione di questa azienda, che mi dava un lauto stipendio, nel dire: io non me la sento più e mollo tutto.

Quindi senza avere un piano B.
Ee posso dire, e questo lo dico tutte le volte in cui incontro persone che magari sono in una fase di crisi e io gli dico

“guarda tu sei in una fase meravigliosa”

perché io non scorderò mai quel mese e mezzo – luglio, fino a metà agosto – di forse 10 anni fa, in cui io dovevo decidere cosa fare da grande.

È stato bellissimo perché in un mese e mezzo mi sono chiuso in casa, ho passato 3 settimane senza uscire di casa ma, non sono uscito di casa perché ero in un brain-storming quotidiano continuo dal mattino alla sera, avevo lo studio di casa, il tavolo della cucina, pieno di fogli, scaricavo bilanci di tutti perché volevo capire cosa fare da grande.

Sapevo che non volevo accontentarmi, sapevo che volevo fare qualcosa che mi prendesse prima nel cuore e poi che mi facesse fare i conti, vediamo se mi tornano poi questi conti, ed è quello che ho detto in un mio speech al TED, prima il cuore poi i numeri.

E quindi in questo mese e mezzo, devo dire che guardavo mille interventi, i formatori, sono veramente entrato in questo settore e mi sono fatto la domanda:

come posso esprimere il meglio di me in una professione?

E avevo capito che c’erano tanti formatori che andavano sul palco mossi da un valore che era l’Ego… non sto parlando di tutti.

José: stavo pensando a questo.

2. Si alla Gratificazione. No al Bisogno di Gratificazione!

Marcello Mancini: Però vedevo notavo che la prima molla era l’Ego, cioè erano… dissi una frase: tirano più 30 centimetri di palco che un carro di buoi.
Cioè questi 30 centimetri di palco, le persone impazzivano per andare lì.

E a me questo non interessava… io, forse anche la fortuna che avendo fatto 10 anni di aula avevo già, come dire, spuntato chi mi veniva a piangere sulla spalla.

Questo per me è stato utile.
Non avevo il bisogno di prendere l’applauso, questa è stata la mia grande fortuna: approcciarmi al mondo della formazione avendo spuntato il bisogno della gratificazione.

Perché la gratificazione se la sai usare a tuo favore è una grande leva, se non la sai utilizzare sono un po’ come le emozioni, sono le tue alleate o sono le tue nemiche, dipende come tu le gestisci, come tu le utilizzi, le fai fluire nel modo giusto, nella strada giusta, e così vale anche per la gratificazione.

Se la tua gratificazione è aiutare gli altri, la gratificazione è un forte valore. Tweetta!

Perché nei momenti di difficoltà pensi a quanto bene fai agli altri e questo valore della gratificazione nell’aiutare gli altri ti spinge, ti aiuta, ti fa emergere.

Se la gratificazione è dettata dal semplice applauso, del “bravo, grande, complimenti”, c’è un po’ di doping in questo.

E quindi se tu non ne sei consapevole – e in questo è stata la mia grande fortuna, nell’esserne consapevole prima – chiaramente questo ti può danneggiare, ok?

Quindi in quel momento lì, l’ispirazione in realtà da dove è nata?

È nata da Le Cirque du Soleil, cioè da uno spettacolo del Cirque du Soleil che io, tra l’altro, avevo visto un po’ in tutto il mondo.

Ed è una delle più grandi aziende al mondo, fatturano 5 miliardi di dollari e hanno spettacoli ormai sia in pianta stabile, da Las Vegas a New York, e un po’ in giro per il mondo.

Loro mettevano trapezisti, musicisti, attori quindi c’erano le migliori arti a livello mondiale in uno stesso contesto.

Senza etichetta. Non era musical, non era teatro, non era circo e solo dopo infatti ho scoperto che Le Cirque du Soleil era una delle migliori best practice dell’Oceano Blu, della Blue Ocean Strategy di Renee Mauborgne [lo trovi qui, su Macrolibrarsi].

3. Metti insieme i Migliori, superando il Bisogno di Approvazione!

E quindi mi è piaciuta questa idea.
Cioè l’idea di dire: creiamo una piattaforma, inizialmente con Performance Strategies, e portiamo i migliori al mondo.

I migliori trainer, li abbiamo portati tutti: Daniel Goleman, Robert Cialdini, Martin Seligman, Robin Sharma

Ma non solo portiamo anche i ricercatori: il professor Rizzolatti, vedi Gregg Braden e Bruce Lipton.

Ma portiamo anche gli imprenditori: Oscar Farinetti, Marina Salamo
piuttosto che i musicisti, Cinzia Pennesi direttore d’orchestra, Federico Buffa, giornalisti.

Quindi questo matching delle migliori expertise di tutto il mondo da ambiti completamenti diversi che un po’ ricalcava l’idea del Cirque du Soleil è stata un po’ l’intuizione.

È nata un po’ così.

José: Incredibile che poi sia nato dalla visione del Cirque du Soleil.

Marcello Mancini: Sì, ma forse perché probabilmente la mia anima è quella un po’ dell’artista, a 5 anni ho iniziato a suonare il pianoforte e io penso che noi non dobbiamo troppo soffocare le nostre identità.

José: Non dovremmo proprio farlo veramente.

Marcello Mancini: Sì, assolutamente sì. Quindi io fondamentalmente a 5 anni suonavo il pianoforte, a 12 anni volevo fare l’attore e quindi è quella la mia anima.

E io mi sono ritrovato a fare l’imprenditore perché l’imprenditore è, come dire, la massima possibilità di poter esprimere il proprio potenziale.

“l’imprenditore è la massima possibilità di poter esprimere il proprio potenziale

E non puoi farlo se dalle 8 alle 18 sei sotto qualcuno a lavorare, quindi ci sono arrivato più per questo motivo qua.

José: Magari qualcuno potrebbe esprimerlo in quel modo, chi lo sa.

Marcello Mancini: Certo, certo assolutamente.

José: Però nel caso tuo è stato veramente fondamentale.

Te l’ho chiesto per una conferma, però l’avevo intuito che è stato proprio il fatto di superare questo bisogno di approvazione, di salire sul palco, che poi alla fine ti ha messo ad un livello comunque molto, molto alto.

Perché hai scelto più la tua vocazione piuttosto che quello che la tua mente ti poteva dire “prenditi gli applausi, prenditi la soddisfazione di essere accettato da un pubblico”.

E questo è una bella conferma.

Quindi è questo il valore che ti ha dato fondamentalmente la svolta: smettere di seguire il bisogno dell’Ego di essere approvato.

Marcello Mancini: Sì, sì. E poi l’idea di lavorare in team.

Io sono orgoglioso di avere un gruppo di persone, siamo 25 persone in azienda, che lavorano da questo punto di vista le mie filosofie non sono proprio in linea con quelle di Tim Ferris o del co-working.

Ho tanti amici, anche amici comuni, Max Formisano con i quali spesso parliamo.

José: Mitico Max, lo salutiamo. Il Formatore dei Formatori.

Marcello Mancini: con i quali spesso parliamo “no, ma io ho chiuso tutto…” no invece noi facciamo il contrario. Noi siamo 25 e siamo tutti insieme in un ufficio meraviglioso, all’ultimo piano, al 5° piano tutto di vetro perché ci piace costruire l’identità aziendale.

Quindi se parliamo di valori, parliamo del team, assolutamente del team.

4. Rispetto per il Team e Servire gli altri!

Più volte in questi giorni, anche questa mattina, quando prendo un applauso ho da una parte il piacere di riceverlo ma dall’altra parte il piacere di condividerlo con chi mi permette di essere qui, davanti ad una telecamera, e a prendere dei complimenti.

Sono qui comunque grazie a delle persone di cui io ho avuto il merito di sceglierle, ma poi sono state loro chiaramente a fare un grande lavoro; e io sono molto orgoglioso di questo e penso che lavorare in team ti permetta di fare cose che da solo non potrai mai fare.

José: Bene, quindi mi pare di capire dalle tue parole anche un altro paio di valori sono emersi.
Il rispetto
, sia per le persone che collaborano con te che per le persone che vengono ai tuoi corsi ma, oltre il rispetto, anche proprio il servizio.

Quindi il valore del servizio di fare qualcosa per gli altri, quindi il tuo impegno è stato quello di servire gli altri.

Lì è stato il grosso cambiamento, mi è sembrato di capire, nella tua vita nel passare dal fare il formatore all’organizzazione di questo tipo di eventi.

5. Condivisione del Successo!

E anche poi il servizio per i ragazzi del tuo team, quindi di vivere con gioia e in armonia la condivisione del successo.

Quindi la condivisione e il servizio, mi è sembrato di poter estrarre dalle tue parole.

Marcello Mancini: Assolutamente. Sì, possiamo dire che a me piace vendere ciò che io comprerei.

Quindi questo tipo di evento, tutti questi piccoli accorgimenti che tu chiaramente da occhio tecnico hai notato e che chiaramente poi colpiscono e impattano sulle persone, gli stessi Gregg Braden e Bruce Lipton ci hanno detto “guardate noi giriamo il mondo, vediamo migliaia di eventi e non ci era mai capitata una cosa del genere” e devo dire siamo molto contenti perché poi di fatto è quello che ci dicono i vari Daniel Goleman, i vari Robin Sharma e tutti questi personaggi.

6. Tendi all’Eccellenza: alza ogni volta l’asticella!

C’è un elemento che è un po’ quello dell’eccellenza, cioè quello di alzare sempre ogni volta l’asticella.

Questo devo dire che è abbastanza intrigante nella nostra impresa perché ogni volta che organizziamo un evento c’è sempre un debrefing che si sviluppa in 3 fasi:

  • cosa è andato bene, per quindi continuarlo a fare
  • cosa si poteva evitare, e quindi cerchiamo di evitarlo la prossima volta
  • e soprattutto quello che noi chiamiamo le minchiate, cioè perché dico le minchiate… perché se le chiami idee a volte si assumono troppe responsabilità. “C’ho avuto un’idea” già l’altro dice “se adesso sentiamo, dai vai dì…” c’è un’approccio in cui uno si mette già in “dai sentiamo”.

Invece c’è la minchiata, che se poi è una minchiata, beh uno dice “ma l’avevo detto che era una minchiata, no?”

Invece questo ti toglie il senso di responsabilità, di poter dire tutto quello che vuoi che è uno dei principi dei brain-storming – dì tutto quello che vuoi.

Quindi tutti i miei ragazzi durante l’evento hanno un taccuino nel quale si appuntano tutte le minchiate possibili.

Quindi di queste 10 minchiate, 9 vengono puntualmente cassate.

José: C’è la minchiata geniale…

Marcello Mancini: però poi… c’è la minchiata geniale, tante minchiate geniali fanno poi l’eccellenza.

Qual è il processo dell’eccellenza? Devi sparare minchiate perché capisci a forza di spararle c’è ne è sempre una buona e devi avere quella. 🙂

Come diceva Jill Collins “il buono è nemico dell’ottimo”, cioè l’eccellenza è veramente scomoda, veramente al di fuori della tua zona di confort perché molto spesso le cose vanno già bene in uno standard che tu crei e l’eccellenza è dopo.

Quindi è veramente faticosa l’eccellenza.

Quindi penso che poi alla fine ciò che uno legge e che vive quando viene magari ad un nostro evento è che si rende conto che c’è qualcosa di diverso rispetto a ciò che c’è fuori.

È perché dietro c’è un minds, c’è un modo di pensare e di conseguenza di agire che arriva da questo principio qua, non accontentarti.

Quando pensi di far bene stai sempre concentrato, gli incidenti stradali arrivano sempre quando sei vicino casa che abbassi la guardia quindi vuol dire che devi sempre stare con la guardia alta, sempre alzare un pochino l’asticella.

E anche qui: abbiamo fatto un lavoro meraviglioso.

Ma io mentre ero qui, sarò forse anche un po’ malato, stavo pensando all’evento del 28 Ottobre 2018.
Nel pensare che quella roba lì la possiamo migliorare e quindi poi c’è anche un po’ di stranezze nel nostro cervello.

José: E quindi possiamo estrarre anche l’ultimo valore che è tendere all’eccellenza perché no, inserendo nel nostro brain-storming in azienda anche il minchiata moment, in cui ognuno spara la sua e poi magari esce una genialata tra una cosa e l’altra.

Marcello Mancini: Esattamente.

José: Va bene. Io direi che possiamo ringraziare Marcello per questa intervista. Grazie mille.

Penso che i nostri lettori avranno avuto tantissime nuove idee dopo aver visto questa intervista, per cui vi ringrazio anche per aver dedicato del tempo a questa intervista.

Grazie a tutti.

Marcello Mancini: Grazie a tutti.

José: A presto.

[Un grazie speciale a Marcello Mancini e allo staff di Life Strategies che ha reso possibile questa intervista e le altre a Braden e Lipton]


Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo – Conclusioni!

Molto interessanti questi input che ci ha dato Marcello, vero? 🙂

Ricapitoliamo i 6 Valori del Successo “estratti” da Marcello Mancini:

  1. Avere il coraggio di prendere delle decisioni!
  2. Si alla Gratificazione. No al Bisogno di Gratificazione!
  3. Metti insieme i Migliori, superando il Bisogno di Approvazione!
  4. Rispetto per il Team e Servire gli altri!
  5. Condivisione del Successo!
  6. Tendi all’Eccellenza: alza ogni volta l’asticella!

Spero che sia stata utile anche per te questa “estrazione”, perchè per me lo è stata davvero tanto! 🙂

Sono proprio curioso di sapere che ne pensi… ci vediamo nei commenti qui in basso! 🙂

Resta sempre sintonizzato sulla Frequenza di Ricchezza Vera!

1abbraccio

Josè

PS

Hai già visto le interviste che ho fatto a Bruce Lipton e Gregg Braden? Li trovi qui:

  1. Bruce Lipton: “Ricchezza Vera è una Buona Mente in un Buon Cuore” – Intervista Esclusiva
  2. Gregg Braden: “Ricchezza Vera è Vivere al Nostro Massimo Potenziale” – Intervista Esclusiva

Guarda tutto… poi appena torno dalla Giungla Brasiliana, pubblico anche il mio resoconto completo su tutti i contenuti (pazzeschi) che ci hanno dato al seminario di Milano Braden e Lipton… prega solo che torno vivo… tra tarantole, anaconde e tigri non c’è da stare troppo tranquilli! 😀

PPS
I tuoi commenti sono veramente tanto importanti per me: mi consentono di capire quante persone leggono e apprezzano questi articoli… e di conseguenza capisco se questi argomenti ti interessano e devo andare in questa direzione, oppure se devo cambiare rotta.
Quindi… Se ti è piaciuto “Marcello Mancini: i 6 Valori del Successo”, se hai domande, dubbi o altro da condividere,
lascia il tuo gradito commento qui in basso, Grazie! 🙂

Gregg Braden Bruce Lipton in Italia Roma


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